EDOARDO IACCHEO
EDOARDO IACCHEO, pittore, incisore, ceramista e scenografo.
Per molti anni è stato insegnante all'Accademia Liceo Artistico di VENEZIA poi presso l'Istituto d'Arte di VERONA, SALERNO, EBOLI, AVELLINO dove attualmente vive e lavora.
Edoardo Iaccheo ha allestito diverse mostre personali e la sua capacità progettuale l'ha visto in primo piano nel campo della Scenografia Teatrale, quale collaboratore e poi esecutore d'importanti opere presso il TEATRO ROMANO di VERONA, con il M° L. BRUNELLI dal 1972/1982.
Ha lavorato come attrezzista scenico nel Teatro Laboratorio diretto dal regista EZIO MARIA CASERTA, ed è stato invitato nel 1974 con la stessa compagnia teatrale alla BIENNALE di VENEZIA nella sezione Teatro presentando le Maschere sul Savonarola.
Altre notizie della sua attività si trovano presso l'Archivio per l'Arte Italiana del 900 "Kusthistorisches in Florenz" di Firenze. Studio d'Arte c/da San Tommaso 53/T 83100 Avellino.
Attualmente è direttore Artistico nello spazio OFFICINA 10 Avellino via L. Amabile n°10 AV.
Nelle opere di Iaccheo ogni elemento fa da contrappunto all'altro, risultando imprescindibile a un solido gioco d'insieme. Nella ragnatela filiforme di segni, un'unica composizione o un doppio mare di colori si richiamano e si corrispondono, trovando piena coesione in un elemento materico centrale, che funge da ineludibile ombelico del mondo. L'arte di Iaccheo, dopo essersi razionalmente sbizzarrita nel folto fluire delle forme, ha sempre bisogno di una sorta di autoreferenzialità antropologica che la riporti al suo nucleo costitutivo, archetipico ed ancestrale. La materia richiama la forza di una memoria irrinunciabile, che si fa centro dell'universo, ardua e avventurosa. Si fa ricerca critica di forme e soluzioni molto più libere, rispetto al passato, di spaziare. Si tenta con ineluttabile naturalezza di dimostrare come nel sistema dell'arte ancora una volta sono gli archetipi ancestrali ad esercitare un ruolo fondamentale, prima ed oltre ogni eccesso psicologico nel quale si può sempre rischiare di naufragare.
Oltre ogni significazione, la radice e la ragione più profonda di questa nuova ricerca artistica di Iaccheo va individuata, a sommesso avviso di chi scrive, nel trionfo povero e provvisorio della forma, che si appartiene tutta intera e propone la sua esemplare ed effimera presenza. Non può non esserci calcolo nell'arte, l'importante però è non farlo vedere, come se tutto fosse depositato per caso, per significare una funzione persino dissociata dalla sua forma.