Giuseppe Sylos Labini, Nicola Maria Martino, Piero Di Terlizzi - TURNOVER
05 Aprile - 29 Maggio 2014
SLITTAMENTI GENERAZIONALI
Nell’infinita messe di anglismi che sono stati introdotti negli ultimi sessant’anni nella lingua italiana, in maniera inversamente proporzionale all’effettiva conoscenza di tale lingua da parte della stragrande maggioranza degli italiani, una delle più conosciute è sicuramente la parola turnover. Non fosse altro per il largo uso che ne fanno le cronache sportive quando si tratta di parlare della rotazione dei giocatori da parte di un allenatore.
Un uso tanto diffuso da entrare di diritto nei lemmi dei dizionari della lingua italiana, diventando in tal modo “prestito linguistico”. Ma il turnover può avere anche un significato più ampio rispetto alla semplice turnazione di atleti o di persone in un gruppo di lavoro. Può significare anche, in senso allargato, un ricambio generazionale, con l’affacciarsi sulla scena di nuovi protagonisti. Tale definizione si sposa perfettamente con la mostra ideata dalla Galleria 54, e che per certi versi racchiude anche lo spirito con cui nasce e si afferma tale spazio, ovvero seguire in egual maniera tanto artisti affermati, i maestri, quanto i giovani più promettenti, ribattezzati con un altro anglismo wannabes, gli aspiranti. Una scelta intelligente di apertura, che molti dovrebbero perseguire, tesa alla ricerca della qualità piuttosto che a quella della novità a tutti i costi da un lato o della scatola vuota dall’altro. Una scelta che porta ad accostare in una collettiva tre maestri che non sono solo tre artisti del panorama italiano, ma che sono anche tre professori d’accademia – eredi contemporanei dunque degli antichi maestri di bottega – e ancor più direttori nelle stesse istituzioni, essendo Piero Di Terlizzi e Beppe Sylos Labini rispettivamente a capo delle Accademie di Belle Arti di Foggia e Bari, mentre Nicola Maria Martino lo è stato a lungo in quelle di Sassari e Torino. Tre artisti che fondamentalmente si esprimono attraverso il linguaggio della pittura, ma che non disdegnano puntate nella ceramica – come Di Terlizzi – o nella scultura – Sylos Labini. Tre artisti che hanno seguito, educato e lanciato generazioni di giovani, con alcuni di loro selezionati in questa occasione per una mostra parallela che rappresenta un capitolo a parte e, se vogliamo, un’appendice della presente esposizione.
Leggere l’opera di questi tre maestri significa anche provare a fare un percorso, fare un cammino che è nondimeno storico, per respirare un po’ l’aria che si è respirata nelle accademie italiane degli ultimi anni, per certi versi luoghi della contemporaneità molto più di quanto non lo siano le imbalsamate università di questo strano Paese.
Gaetano Centrone
Opere
- Abbraccio, 2013, tecnica - PVC - Terracotta - pastelli ad olio, 160 x 25 cm
- Album di famiglia, 2012, carta giapponese e acquerelli
- Attesa, 2012, pastelli ad olio + terracotta
- Empatia, 2012, pastelli ad olio su tela + pvc + terracotta, installazione
- Made in Italy, 2012, pastelli ad olio + terracotta
- Con la coda dell’occhio, 2014, olio su tela, 50 x 60 cm
- Deposito del suono, 2011, olio su tela, 35 x 50 cm
- Filigrana, 2013, ceramica smaltata, 25 x 25 cm
- Osservare il silenzio, 2012, olio su tela, 35 x 50 cm
- Vizio di forma, 2011, olio su tela, 30 x 40 cm
- Durundina Florinas, 2014, olio su tela, 100 x 80 cm
- Grande festa, 2011, olio su tela, 50 x 50 cm
- Le mosche d’aprile eccitate, 2013, olio su tela, 80 x 80 cm
- Tripoli, 2011, olio su tela, 100 x 40 cm
- Verso l’Est Adriatico a sud dell’Europa, 1983, olio su tela, 100 x 80 cm
Artisti
Giuseppe Sylos Labini, Nicola Maria Martino, Piero Di Terlizzi